martedì 15 gennaio 2013

Chi sono e perchè mi candido al Senato

Sono nata a Padova il 24/11/1971 da una maestra e un ingegnere. Mi sono diplomata al liceo Marchesi e laureata in Lettere nel 1996 qui a Padova con una tesi in filologia romanza dal titolo Quando ‘l fanciul piccolino isciocheggia – Il bambino nella letteratura italiana del Medioevo; nell’introduzione scrissi: “Il bambino… come i matti, gli storpi e per certi versi le donne, è relegato ai confini della rappresentazione che la società medievale ha di sè, è una presenza scomoda”.
Ecco, oggi mi sembra di vivere in un secondo Medioevo maschio in cui se la crisi ci ha resi tutti più poveri e più impauriti, ha reso più poveri di mezzi e speranze donne, bambini, anziani, malati. C’è un lavoro lunghissimo per ricostruire il tessuto sociale; esserci, ciascuno secondo le proprie possibilità, non è solo un’opportunità, è un dovere.

Durante il liceo e l’università ho studiato pianoforte e ho lavorato in pizzeria, come baby sitter e insegnante di ripetizione. Dopo la laurea qualche collaborazione occasionale con case editrici, fino alla prima occupazione ‘vera’, cinque anni in una casa di produzione di audiovisivi commerciali e cinematografici; non ci pagavo nemmeno le spese del treno, ma ho conosciuto il mondo dell’imprenditoria e in parallelo quello del cinema e della pubblicità, ho lavorato sul set e dietro i monitor della post-produzione, accumulando esperienze lavorative ed umane impagabili.
Poi è stato finalmente bandito il Concorso per l’insegnamento ed ho potuto coronare il mio sogno di entrare nella scuola: sei anni da precaria, poi di ruolo, ho lavorato nelle province di Vicenza, Treviso e Padova, girando più di trenta scuole in dieci anni, fino all’Istituto tecnico in cui insegno Italiano e Storia ora.

La mia attività ‘politica’ (ma tutto quello che facciamo è politica… anche e soprattutto quando non ci siamo, ahimè, facciamo politica) risale al movimento studentesco contro la riforma universitaria; lì ho conosciuto Attilio Motta, che diede vita alla lista dal ‘fantasioso’ nome LSD (Lista sinistra dispersa) e con cui, in qualità di rappresentante degli studenti nella facoltà di Lettere, proponemmo per la prima volta in un ateneo italiano, suscitando notevole scalpore, la valutazione dei docenti.
Vent’anni dopo Attilio, cui mi legano un’amicizia e una stima incondizionata, mi fa l’onore di essere candidato con me al Senato.

Tesserata alla Cgil e all’ANPI da quando lavoro, non mi ero mai iscritta a nessun partito fino al 2009, quando ho aderito a Sinistra per Padova e poi a Sinistra Ecologia e Libertà, soggetto politico del quale sono ad oggi la coordinatrice cittadina a Padova e rappresentante padovana nell’Assemblea nazionale.
Insieme a tutti gli amici e compagni di Sel, ma in particolare con Marina Mancin, la nostra consigliera comunale, ed Alessandro Zan, assessore all’ambiente, artefice di tante battaglie nazionali sui diritti e candidato a queste primarie per il collegio Veneto 1 Camera dei Deputati, mi sono occupata in questi tre anni dei temi che hanno contraddistinto la nostra presenza in città, in particolare l’istituzione del Registro per il Testamento biologico, di un Osservatorio comunale contro tutte le discriminazioni, di un Osservatorio per il diritto allo studio e di una Mozione contro la violenza alle donne e a sostegno delle politiche di genere, attualmente depositata in Consiglio e che ho redatto con Maristella Urbano, consigliera comunale di Mestrino da sempre impegnata nel sociale, anche lei candidata alla Camera per il collegio Veneto 1.
Partecipo anche ai lavori del Forum Precari e del comitato Se non ora quando di Padova.
Parallelamente ho svolto con impegno l’attività sindacale a difesa della scuola pubblica, dei lavoratori della scuola e del diritto allo studio dei nostri ragazzi nella Flc Cgil, cui sono orgogliosa di appartenere, essendo anche Rsu della mia scuola.

Questa la mia esperienza ad oggi. Qui a Padova, nel nostro piccolo, stiamo facendo una campagna elettorale basata sulla partecipazione di tanti e non sul protagonismo di pochi, portando alla discussione pubblica proposte che incidano sulla vita vera delle persone e non medino giochi di potere, per ricostruire il Paese e guardare all'Europa della crescita, della solidarietà, del progresso.
Mi piacerebe dare il mio contributo in Parlamento per tagli non alla scuola e alla sanità, ma alle spese militari; per la lotta a tutti i privilegi, leciti e illeciti, per l’equità fiscale tassando anche le transazioni finanziarie e i grandi patrimoni; per una riforma vera ed organica della scuola pubblica, dal nido all’università; per il reddito minimo garantito e la rappresentanza sindacale, per uno sviluppo industriale basato sulla riconversione ecologica e non sullo sfruttamento dei lavoratori; per un welfare moderno che permetta alle donne di conciliare lavoro e famiglia, per una legge seria contro la violenza di genere; per estendere i diritti civili a tutti e difendere i diritti di tutti, cominciando dagli indifesi, per finire con gli indifendibili, perchè anche la pena riabilitativa torni a rispondere alla nostra Costituzione, davvero la più bella di tutte.

E se non ci sarò io ci saranno le mie compagne e i miei compagni… e andrà benissimo così.

Mariateresa

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